Dal 29 Ottobre al 1 Novembre, presso Minazzana (LU), si è tenuto il
1° Camp Giovane CAI Apuane 2022
un’iniziativa voluta dalla sede centrale per volontà diretta del Presidente Generale Antonio Montani svolta con la collaborazione del Gruppo Regionale del Cai Toscana. La prima di queste iniziative si è svolta in Apuane per sensibilizzare la parte giovane del Cai alla situazione drammatica dell’estrazione del marmo. Hanno partecipato ragazzi/e dai 18 ai 40 anni da tutta Italia.
Per la sezione E. Bertini di Prato erano presenti Gianluca Ragone, Francesco Lastrucci, Manuela Fontanive e in qualità di fotografo ufficiale il nostro socio Giovanni Fatighenti.
Nelle prime giornate sono stati organizzati dei gruppi di discussione e di confronto per tirare fuori idee dalle menti giovani del club: vari i tavoli di lavoro come socializzazione, attività, politiche sociali, ambiente e molti altri.
Con la supervisione costante di Montani, che ha raccolto le idee ed i commenti nel suo taccuino, è emersa soprattutto la necessità di coinvolgere i/le giovani con eventi accattivanti ed adatti alle loro richieste cercando di riproporre poi in attività sezionali quello che i/le ragazzi/e imparano durante i corsi così da creare un filo che possa mantenerli/le legati/e e partecipi nelle attività che il Cai propone sul territorio.
Importante anche la collaborazione tra i seniores e gli juniores per apprendere da chi ha più esperienza.
Un altro tema a lungo discusso è stata la collaborazione intersezionale che può far interagire i gruppi giovani e farli crescere: creare attività aperte ai/alle nuovi/e soci/e e degli open day per aprirsi a tutti/e.
Fondamentale anche il collegamento tra i gruppi sezionali con l’Alpinismo Giovanile in modo da coinvolgere poi i/le ragazzi/e nelle varie scuole di escursionismo ed alpinismo per poter continuare la loro formazione e farne in futuro dei/delle nuovi/e titolati/e.
Alla fine del confonto il Presidente Montani ha proposto di formare, in sede centrale, nelle prossime settimane, una commissione juniores per coordinare le attività giovanili Cai.
Insomma il Cai ha bisogno di stare al passo con i tempi e per questo servono forze giovani che facciano gruppo per far crescere la nostra associazione.
Testo: AE Gianluca Ragone
«Solo il 5% della nostra classe dirigente territoriale ha meno di quarant’anni e solo il 14% dei tesserati ne ha meno di venticinque», afferma il Presidente generale del Cai Antonio Montani. «Ritengo che i membri under 30 già attivi nel Sodalizio vadano portati ai livelli dirigenziali: non è possibile pensare che una classe dirigente anziana possa essere in grado di attuare politiche giovanili, con linguaggi, iniziative e idee adatte. Da qui l’idea di convocare questi soci di giovane età e farli discutere tra loro, in autogestione, su cosa il Cai può fare per essere più attrattivo».