Sentieristica – Aspetti generali
Il sentiero
Il sentiero è la via indispensabile per conoscere e frequentare la montagna, o comunque il territorio non urbanizzato, e nel passato ha rappresentato la principale via di comunicazione, sulla terra ferma, essenziale per le relazioni sociali, il commercio e la diffusione della civiltà.
Oggi il crescente interesse per l’escursionismo e il conseguente accresciuto movimento di camminatori e di frequentatori dei territori naturali, hanno dato un nuovo ruolo ai sentieri, che pertanto necessitano, a livello nazionale e locale, di una rete organizzata di percorsi, ben mantenuti e segnalati, per assicurare la fruizione alpinistica, escursionistica o semplicemente turistica.
In questo senso diventa sempre più ampia e diffusa la richiesta di qualificare il territorio, dotandolo di un’adeguata rete sentieristica, tenendo conto che con tale termine viene indicato non solo l’insieme dei sentieri di un territorio, ma anche l’attività di chi ne provvede il tracciamento e la classificazione e ne cura la manutenzione e il segnalamento, nonché la rappresentazione cartografica del territorio stesso.
Il CAI – Club Alpino Italiano – è, da molti decenni, l’interlocutore di riferimento degli enti locali e dei cittadini per quanto riguarda, in senso generale, la cura dei sentieri, in quell’ottica di servizio che da sempre contraddistingue l’opera dell’associazione, confermandone l’ispirazione ambientalista, che pone fra i suoi scopi la conoscenza e lo studio delle montagne e la difesa del loro ambiente naturale.
Fondato nel 1863 da Quintino Sella, il CAI è riconosciuto, con la L. 91/1963, come personalità giuridica, con i compiti, tra l’altro, di provvedere “al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione dei sentieri” e “alla promozione di ogni iniziativa idonea alla protezione ed alla valorizzazione dell’ambiente montano nazionale” ed ha sottoscritto importanti accordi con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con ANCI per stabilire una stretta e continua collaborazione per la preservazione e manutenzione dei sentieri.
Il CAI è quindi l’associazione di riferimento degli Enti Locali per l’elaborazione di progetti escursionistici, per la loro gestione e, in generale, per la valorizzazione del territorio e del turismo escursionistico.
In Italia la rete dei sentieri segnati dal CAI assomma oggi a circa 60.000 km di sviluppo.
Il catasto dei sentieri
Tra gli impegni che si è assunto il CAI con gli accordi istituzionali e con la Regione Toscana, c’è quello della predisposizione del Catasto dei sentieri.
Il catasto individua il numero del sentiero, l’eventuale denominazione dell’itinerario, il gruppo montuoso dove si sviluppa, i comuni interessati territorialmente, i riferimenti cartografici, le località sul percorso con le relative quote, i tempi di percorrenza in entrambi i sensi di cammino, le difficoltà in base alla classificazione CAI (T, E, EE, EEA), gli eventuali punti d’appoggio e la presenza di sorgenti/fontane di acqua potabile lungo il percorso, le caratteristiche e le peculiarità storiche, culturali, naturali, paesaggistiche.
Di tutti i sentieri viene eseguita una traccia GPS, corredata da una documentazione fotografica dei passaggi significativi del percorso, che costituisce la base per la rappresentazione cartografica, sia cartacea che digitale, dell’intera rete di sentieri, in genere alla scala 1 : 25.000.
E’ stato così possibile sviluppare un sistema informatico, denominato Infomont, che contiene tutti i percorsi ufficiali e le loro caratteristiche geografiche e di interesse per il loro utilizzo.
Inoltre, attraverso una convenzione stipulata nel 2016 tra CAI e Wikimedia, tali informazioni sono state inserite all’interno del database OpenStreetMap, che consente un’integrazione dei dati con un supporto cartografico di enorme diffusione.
Infine, nel 2017 il CAI ha stipulato una convenzione con l’Istituto Geografico Militare (IGM), per la realizzazione di carte escursionistiche, indispensabili per l’orientamento e la conoscenza del territorio.
La segnaletica
Se tutti gli escursionisti, pur non conoscendo il territorio da visitare, fossero in grado di leggere una carta topografica di dettaglio e la cartografia rappresentasse fedelmente la morfologia e quanto presente sul territorio, la segnaletica sarebbe davvero inutile.
Sappiamo però che la realtà è diversa e quindi la segnaletica diviene uno strumento indispensabile per frequentare con maggiore sicurezza il territorio ed anche di pianificazione – soprattutto negli ambiti naturali – poiché è sui sentieri segnati che vengono indirizzate le persone a frequentare quel territorio, valorizzandolo e tutelandolo al tempo stesso.
La segnaletica dei sentieri è di due tipi:
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Segnaletica verticale (detta anche principale)
E’ generalmente costituita dalle tabelle, poste all’inizio del sentiero e agli incroci più importanti, che contengono informazioni sulle località di posa, con nome e quota del luogo, o sulle località di destinazione (meta ravvicinata, intermedia e di itinerario), con i tempi di percorrenza e il numero del sentiero.
Altri tipi di tabelle sono previste per i sentieri tematici, per invitare a camminare entro il sentiero, per i sentieri attrezzati, per le vie ferrate. -
Segnaletica orizzontale (detta anche secondaria o intermedia)
E’ formata da segnavia a vernice di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso (detto anche bandierina e che contiene il numero del sentiero) posti all’inizio e lungo il sentiero, su sassi o piante, utilizzati per offrire l’informazione di continuità e conferma del percorso.
Un altro aspetto interessante è la possibilità di integrare tale segnaletica con informazioni e loghi di eventuali cammini che, anche parzialmente, possano svilupparsi lungo i sentieri curati dal CAI.
La manutenzione
I sentieri svolgevano un importante funzione di collegamento tra piccoli centri abitati e di transito, sia di persone che di animali, per il raggiungimento dei luoghi di coltivazione e di pascolo.
Venuto meno l’uso costante per tali funzioni, spesso i sentieri hanno subito un naturale degrado, per cui spesso occorre recuperarli completamente, con interventi di ripristino, che richiedono una preventiva progettazione e programmazione.
Anche i sentieri frequentati necessitano costanti interventi per il mantenimento della loro funzionalità, in quanto la natura tende a riappropriarsi di quegli spazi, rendendogli in breve tempo inaccessibili.
Premesso che la manutenzione del fondo e di eventuali infrastrutture spetta comunque alla proprietà, diventa indispensabile un’opera costante di mantenimento, sia del tracciato che della segnaletica.
Prima di effettuare un intervento complessivo occorre però analizzare il territorio nel suo insieme, acquisire i dati storici e le informazioni locali, quindi redigere uno specifico progetto ed infine procedere alla realizzazione dei lavori necessari.
Gli interventi possono essere semplici, quali la ripulitura dalla vegetazione invadente o da altro materiale, esecuzione di limitati lavori di sterro o di sistemazione di muretti, gradini o manufatti vari per il contenimento della terra e la sistemazione del piano di calpestio, il ripristino della segnaletica sia orizzontale che verticale.
Ma può esserci la necessità di eseguire interventi più complessi, con la realizzazione di opere d’arte o manufatti, che richiedano una specifica progettazione e la realizzazione da parte di manodopera qualificata.
Tutti gli interventi realizzati dai volontari del CAI seguono gli standard e le metodologie individuate dal Manuale CAI n. 6 “Sentieri: Ripristino-Manutenzione-Segnaletica”, distribuito ad ogni operatore.
Quanto sopra illustrato ci fa capire che assicurare una rete sentieristica diffusa, accessibile e ben segnalata – condizioni indispensabili per consentire all’escursionista di muoversi con sicurezza nell’ambiente montano – richiede uno sforzo organizzativo e una capacità di intervento non indifferente.
Il Club Alpino Italiano è fortemente impegnato a perseguire l’obiettivo del mantenimento in efficienza dei sentieri e della relativa segnaletica, attraverso l’impegno dei propri soci, che con passione e volontà offrono il loro contributo.
In parallelo risulta indispensabile il coinvolgimento degli Enti Territoriali, con i quali è condiviso il comune obiettivo di valorizzazione del territorio, che possono contribuire a sostenere l’attività del volontariato, attraverso contributi specifici, favoriti dal ruolo ufficialmente riconosciuto al CAI dalle Istituzioni.