Domenica 3 Maggio – ore 21.00
Replica Lunedì 4 – ore 17.30
“La Montagna a casa”: dal 28 aprile al 3 maggio
La rassegna cinematografica del Cai “La montagna a casa” (organizzata in collaborazione con Sondrio Festival, Museo della Montagna e Parco dello Stelvio) inaugura una nuova settimana di programmazione sul canale Youtube del CAI.
STELVIO, UN PARCO CHE VIVE
Regia: Giovanni Peretti
Produzione: Alpinia, Bormio
Fotografia: Giovanni Peretti
Musiche: Joachim Lehberger
Voci narranti: Fausto Molinari e Emanuela Bachiocchi
Paese: Italia
Anno: 2014
Durata: 43 minuti
Con la partecipazione di Marta e Nathan Murphy
Il Parco Nazionale dello Stelvio è uno dei più storici ed estesi Parchi Nazionali italiani, costituito nel 1935 si estende su una superficie di più di 130.000 ettari. Una potenza naturalistica, ed anche una indiscussa potenzialità turistica, che è nata e vissuta a cavallo di due culture diverse e che, forse per questo, non è mai riuscita veramente a decollare. Nel film Stelvio un Parco che vive è il parco stesso che parla, in prima persona. Racconta – soggettivamente – la “sua” storia, accompagnato da una voce narrante femminile che ne descrive le peculiarità scientifiche e divulgative e che ne propone le potenzialità, anche inserite in un contesto europeo. Lo fa con le “sue” immagini, con la natura, in modo oggettivo. Le metafore tra quello che esprime – in modo totalmente personale – e quello che ci fa vedere dei suoi aspetti naturalistici, legati al suo mondo, alla sua fauna, alla sua flora, alle sue rocce, alle sue acque, ai suoi ghiacciai, nell’alternarsi e nel ripetersi delle stagioni e degli aspetti, sono magari sottili ma sempre presenti. Il filmato si dipana con i ritmi della natura ed è volutamente semplice. Non ha “effetti speciali”, o meglio gli effetti speciali sono offerti dalla natura stessa, sono forse speciali per chi li sa vedere. Si conclude con una significativa sequenza degli animali del Parco stesso, dai più grandi ai più piccoli, dai più noti ai più sconosciuti, che fissano negli occhi lo spettatore e vogliono farlo riflettere (o forse… vorrebbero) e poi se ne vanno fuori campo, tornando a casa loro. I messaggi sono dati, ma solo a chi li vuole cogliere. Ognuno può trarre le osservazioni o le conclusioni che ritiene opportune, che sente emergere.