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PASSERELLA S. LUCIA – TRAVALLE
Sentieri Dorsale della Calvana ed Accessi
Percorso
Prato, Passerella S. Lucia (90m; innesto sent. 401–442) – Quercetino (103 m) – Casa Mimì (103 m; incrocio sent. 440) – Casa Bastone (476 m; incrocio sent. 424) – Pozza della Retaia (550 m; incrocio sent. 420) – S. Biagio (447 m; innesto sent. 426A) – Ciarlico (297 m) – Torri di Carraia (271 m; innesto sent. 442A) – Poggio Farneto (212 m) – Travalle di Calenzano (FI) (79 m; innesto sent. 426–428A)
Dettagli
- Lunghezza: 9,3 km
- Dislivelli: +500 m; -500 m
- Tempi di percorrenza: A. h. 04,50 – R. h. 04,50
Descrizione
Il sentiero parte dalla Passerella di S. Lucia e tramite la pista ciclabile dove, in prossimità della zona di Canneto, in località Quercetino (Prato), si trova una grande villa, denominata Villa Gini. Da questa, parte una strada che, attraversando terrazzamenti con begli oliveti, conduce dritta verso il versante della Calvana. In breve si entra nella vegetazione ed incontriamo i sentieri n° 440 e n° 428. Il secondo comincia subito la risalita, caratterizzata da gradoni sistemati con travi o tronchi di legno. Per quasi tutto il percorso si rimane coperti dalla vegetazione, fino ad arrivare alla radura che ospita Casa Bastone, dove è possibile sostare usufruendo di un piccolo riparo. Da qui si apre ampia la visuale verso Prato e la piana, fino alla catena del Montalbano. Il percorso prosegue salendo fino a raggiungere la linea di crinale in coincidenza del Passo di Cavagliano, incontrando la Pozza della Retaia, dolina in prossimità della salita verso la cima del Monte Retaia (772 m), lungo il sentiero n° 420. Si scende invece lungo il 428 fino all’antico villaggio di Cavagliano. Sulla stradetta si allineano la chiesa e le case di quello che è uno dei più caratteristici insediamenti della zona. Di probabile origine romana, nel medioevo fu «villa» della repubblica pratese. Gli edifici, in completo abbandono, sono tutti di origine medievale, con murature in pietra alberese e ben curati particolari costruttivi nei portali ad architrave su mensole e nelle finestre arcuate, notevole la Chiesa di San Biagio. Degna di nota anche la Palazzina Ginori, anch’essa duecentesca. Si prosegue scendendo, dove si incontra la strada per Ciarlico: da qui comincia una strada ben più larga e carrabile. Si giunge quindi a Torri, abitato in passato e costituito da case-torri appunto. Ben riconoscibile la chiesa parrocchiale di S. Margherita (inglobata in un’abitazione), con la facciata duecentesca dal sobrio portale architravato e campaniletto a vela. La strada diviene asfaltata e scende al fondovalle del torrente Marina. Il sentiero prosegue sulla destra, pianeggiando fino a raggiungere Poggio Farneto (203 m). Si scende in breve in località Travalle. Qui confluiscono vari rii calvanini a formare il torrente Marinella, affluente del Bisenzio. Zona ancora agricola, Travalle ha il suo centro nell’omonima villa-fattoria, bel complesso ricostruito nel ‘700. Si notino la corte d’ingresso, fra due ali raccordate al suolo da grandi volute e la facciata interna, con elegante portale. Il giardino barocco ha un’interessante struttura: aiuole geometriche ed una grande vasca prospettano verso un padiglione di mossa architettura, coperto a terrazza nel cui centro, fra ricche balaustre, si trova una fontana sormontata da statua. Sul retro della villa è la medievale Torre del Molino, con fregio di archetti pensili; fra altri antichi edifici la chiesa parrocchiale di S. Maria, ristrutturata nel ‘700.