di Gabriele Baldi
15/16 Giugno 2013 Gita Intersezionale
Monte Sagro
Sabato 15 giugno ci siamo ritrovati alle 7 per la partenza della gita intersezionale organizzata dalla sezione Cai di Carrara. Luogo di ritrovo Rifugio Carrara a Campocecina. Alla partenza eravamo circa 20 ragazzi di Prato e ci siamo sistemati nelle auto degli accompagnatori e dei genitori che si erano offerti di accompagnarci. Dopo un viaggetto di circa un’ora e trenta, siamo arrivati al punto di partenza della nostra escursione sulla vetta del Monte Sagro. Il paesaggio era davvero straordinario in quanto eravamo sulle mitiche Alpi Apuane, dove l’estrazione del marmo bianco di Carrara è l’attività prevalente: molte delle cime che si scorgono sono state scavate dall’uomo. Proprio nel piazzale dove abbiamo lasciato le auto, si trovava l’accesso ad una cava a cielo aperto ancora attiva.
La salita verso la vetta era piuttosto impegnativa perché il sentiero si snodava tutto al sole, ma a causa di alcuni temporali dei giorni precedenti, abbiamo avuto la fortuna di assistere a fenomeni improvvisi di banchi di nebbia che ci hanno un po’ rinfrescato, anzi hanno fatto perdere l’orientamento a qualcuno dei nostri accompagnatori che al momento del rientro ci siamo resi conto essere assenti. Ma dove era finita la Paola? Fortuna che dopo alcuni minuti, dalla nebbia è spuntata la Simona che aveva recuperato la dispersa. Comunque il panorama dalla vetta era mozzafiato e si potevano scorgere le principali vette delle Alpi Apuane fino alle spiagge della Versilia.
Arrivati al rifugio Carrara a mt 1320 s.l.m abbiamo montato le tende e ci siamo dedicati alle numerose attività che ci eravamo preposti, tipo giochi con il frisbee, falò, tornei a calciobalilla contro le altre sezioni del Cai, gioco quest’ultimo che sembra essere stato molto apprezzato da tutti, tanto che l’indomani mattina sin dall’alba ho sentito la pallina scorrere sul campo di calcetto, ma chi erano quei temerari che alle 5 del mattino si sfidavano a biliardino? Questo è il mistero più fosco di tutta la gita.
Comunque la serata è stata molto piacevole, dopo un’abbondante cena a base di lasagne (buonissime!), siamo stati tutti insieme allegramente e poi, stanchi, ci siamo coricati.
Al mattino sono stato risvegliato da mio fratello che urlava: – “C’è una lumaca dentro il mio scarpone! Chi me la leva, che mi fa schifo?” – Allora la Simona ridendo ha tolto l’intrusa dagli scarponi umidi di Tiziano e così siamo potuti andare a fare colazione.
L’escursione della mattina era insieme a tutti i gruppi di alpinismo giovanile del Cai. Ci hanno accompagnato sull’anello del Monte Ballerino guidati da un’esperto botanico che ci ha mostrato le particolarità di alcune piante autoctone delle Alpi Apuane, fra le quali ricordo un’orchidea e una faggeta. La visita ha incluso anche l’accesso ad una grotta naturale e ad una carbonaia. Durante il percorso sono rimasto molto colpito da un accompagnatore del gruppo di Lucca la cui erudizione spaziava dall’edilizia ai “gatti mammoni”, incredibile secondo lui vivono ancora in Svizzera e alle pendici dell’Etna! Una volta tornati al rifugio, siamo stati salutati dai gestori con un ottimo pranzo a base di pastasciutta e panini a volontà.
Dopo aver rimesso a posto le tende, la Simona ci ha contato e maledizione, uno di noi era assente: Francesco. Lo abbiamo cercato dappertutto, davvero perfino alle toilettes, ma niente da fare era disperso. Poi Giovanni ha visto un ragazzo dormire su una sdraio con un cappellino sulla faccia e così facendosi coraggio ha preso e sollevato il cappellino… Francesco non ce lo fare più questo scherzo!