Piccola rubrica dedicata alla montagna pratese e al trekking pubblicata su Pratosfera, scritta dal nostro socio Giovanni Ravalli e curata dal CAI di Prato.
Piccola rubrica dedicata alla montagna pratese e al trekking pubblicata su Pratosfera, scritta dal nostro socio Giovanni Ravalli e curata dal CAI di Prato.
Sempre più persone, di entrambi i sessi e di ogni età, si stanno avvicinando alla camminata in montagna; da anni, per merito di una più diffusa sensibilità ambientale ed un accresciuto interesse per il proprio benessere psico-fisico, si assisteva infatti ad un numero crescente di escursionisti anche sulle montagne della nostra provincia.
Questa tendenza è letteralmente esplosa nell’ultimo anno, quando, a causa delle restrizioni che limitano gli spostamenti e le possibilità di uscire di casa a seconda delle “colorazioni” delle Regioni e delle Province che ormai ci siamo abituati a rispettare in base all’andamento dei contagi, si è palesata una vera e propria riscoperta delle “nostre” montagne – o forse meglio dire dei nostri “poggi” – da parte di moltissimi pratesi e valbisentini.
Abbiamo perciò pensato di riproporre questa piccola guida a puntate, allo scopo di fornire a tutti gli aspiranti trekkers pratesi e non, una serie di informazioni che potranno talvolta apparire scontate, ma che si riveleranno estremamente utili, e quindi assolutamente da tenere bene a mente quando si progetta una camminata e quando ci si avventura in territorio montano.
Iniziamo però con una breve presentazione: questa serie di articoli è curata dalla Sezione pratese del Club Alpino Italiano, fondata nel 1885 da Emilio Bertini, ed alla cui memoria è intitolata.
Il nostro concittadino, nato a Prato nel 1836 e morto nel 1886, fu tra i primi ad approfondire e divulgare la conoscenza delle nostre montagne, e lo si può considerare a buon titolo il primo autore di una guida per gli escursionisti pratesi, che scrisse nel 1881 ed intitolò “Guida della val di Bisenzio (Appennino di Montepiano)”.
Dai tempi pioneristici del Bertini molte cose sono cambiate; ad oggi anche la nostra provincia gode di una rete sentieristica capillare e ben curata che permette a ciascuno di girare in lungo e largo la nostra porzione di Appennino, raggiungendo le cime più elevate e iniziando a camminare comodamente dalla città o dagli altri centri abitati. A questo punto non resta che mettersi lo zaino sulle spalle e partire…