438A |
PONTE DI TAGLIANICO – PASSO DEGLI ACQUIPUTOLI
Sentieri Spartiacque Appenninico ed Accessi
Percorso
Ponte di Taglianico (468 m; innesto sent. 438) – Sorgenti del Bisenzio (492 m) – Mulino dell’Almanacco (518 m; innesto sent. 416A) – Poggio di Vespaio (625 m) – Cascina di Vespaio (716 m) – Sopra Cascina di Vespaio (790 m; innesto sent. 410A–418) – Fosso delle Barbe (840 m; innesto sent. 432A) – Passo degli Acquiputoli (987 m; innesto sent. 00–410–430A–432)
Dettagli
- Lunghezza: 9,1 km
- Dislivelli: +550 m; – 50 m
- Tempi di percorrenza: A. h. 04,00 – R. h. 03,20
Descrizione
Il sentiero 438A interessa l’area della Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo.
Dal Ponte di Taglianico, nelle vicinanze della strada che conduce a Luogomano, si giunge alle sorgenti del Bisenzio. Da qui si risale sulla sinistra la deviazione che conduce a Cascina di Vespaio. Il primo tratto del percorso, che attraversa una faggeta, si dimostra estremamente ripido e impegnativo, tanto da essere definito in alcuni punti, disagevole. Raggiunta la cresta, il sentiero si immette nell’antica mulattiera che proviene dal fosso di Trògola e che in modo decisamente più dolce ci conduce fino alla Cascina attraverso scorci panoramici di rara bellezza. Lungo questo tratto si percorrono sia lembi di cerrete in prossimità dei crinali dove i substrati sono più aridi e meno fertili, sia castagneti secolari da frutto nelle pendici meno ripide e nei solchi vallivi. L’avvicinarsi della Cascina è preannunciato dai resti di campi ciglionati dove, al posto delle coltivazioni, si trovano oggi praticelli di porraccio (Asphodelus albus), invasi da felce aquilina e ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius).
Al margine del bosco, assieme agli arbusti ed i rovi è facile osservare una pianta molto velenosa, simile ad una zucca, la vite bianca o pianta della fata (Bryonica dioica), il tossico maggiociondolo, l’aquilegia dai fiori azzurri e il raro nido d’uccello. Tra gli animali il cervo (Cervus elaphus), “il principe della Riserva” si annuncia con il potente bramito e con le grandi orme che si perdono lungo i rivoli fangosi. Al crepuscolo, in silenziosa attesa, è possibile osservare famigliole di cinghiali in cerca di cibo, timidi caprioli intenti a brucare il fogliame così come lo scoiattolo o l’agile donnola. Appartenenti alla Cascina erano numerose cannicciaie e l’antico mulino dell’Almanacco.
Recentemente restaurata, è stata adibita a scopo turistico-ricreativo. La sua posizione dominante consente di godere di una magnifica vista sui monti circostanti: a levante Campo Passatoio e Poggio del Bastogio, a mezzogiorno la dorsale delle Cavallaie, a occidente Monte Acuto, il Passo degli Acandoli e Poggio Alto mentre a settentrione Poggio Tondatoio.
Dalla Cascina il sentiero continua su una agevole carrareccia a mezza costa fino ad incrociare più a monte il Fosso delle Barbe, nelle vicinanze della Cascina delle Barbe. Il sentiero 438A prosegue invece sulla sinistra e, con una salita breve ma impegnativa, guadagna quota fino a raggiungere il Passo degli Acquiputoli, importante crocevia della Riserva.